Il mese maggiormente scelto dagli sposi, è quello di Maggio, tuttavia, è bene sapere che in ogni Paese le nozze si festeggiano in maniera diversa.
Nell’articolo di oggi, vogliamo spiegarvi la differenza tra i vari tipi di matrimonio.
Al giorno d’oggi, in Italia con l’arrivo di molti stranieri appartenenti ad altre confessioni religiose, sono cambiate alcune tradizioni e usanze. Di fatti, grazie alle coppie miste, è possibile trovarsi di fronte a tradizioni antiche o di altri Paesi. Attualmente, le religioni più diffuse sono: monoteiste, cristianesimo, ebraismo e islamismo. Ma la religione cristiana ha diverse correnti.
Infatti, nella Chiesa cattolica il matrimonio viene identificato come uno dei sette sacramenti. I principali pilastri del sacramento sono quattro, ovvero: libertà dei due fidanzati, cioè che devono esseri liberi al momento del matrimonio; fedeltà una promessa che devono fare reciprocamente; indissolubilità, ovvero che i due fidanzati si sposano per tutta la vita, in quanto il matrimonio è un legame sacro che avviene tra gli sposi; fecondità, ovvero l’apertura degli sposi ad accogliere nuove vite che metteranno al mondo.
Nella religione cristiana, non è assolutamente ammesso il divorzio, tuttavia, vi è possibilità di annullamento di matrimonio. Ciò vuol dire che l’annullamento, si dichiara quando il matrimonio non è stato mai valido. Invece, il divorzio indica lo scioglimento di un matrimonio già valido. Per quanto riguardano i matrimoni civili, l’annullamento viene dato dal Tribunali civile.
Per i matrimoni celebrati in Chiesa, l’annullamento è dato sia dal Tribunale ecclesiastico che da quello civile. Il Protestantesimo, invece, non consente il carattere di sacramento delle nozze, benché vede nel matrimonio un patto stipulato a vita. Effettivamente, per i protestanti, il matrimonio è considerato una scelta personale che viene fatta dai due sposi. Questa scelta, viene conosciuta socialmente nel matrimonio civile. Il rito, celebrato nel tempio o nella chiesa, sta a indicare la dimensione spirituale della scelta avvenuta tra i due sposi. Durante la celebrazione della cerimonia, gli sposi indicano le proprie scelte di vita e le proprie convinzioni religiose, e in questo momento il pastore pronuncia la benedizione sulla coppia.
Se invece, venite invitati a un matrimonio ortodosso, dovrete sapere che la cerimonia è piuttosto simile a quella italiana, tuttavia ci sono delle piccole differenze.
Prima di tutto, l’abito da sposa è di colore blu, e non bianco. Inoltre durante la celebrazione del matrimonio, gli sposi tengono in mano delle candele, infine, la sposa lancia il bouquet alle amiche fidanzate.
Per il matrimonio ebraico, invece, è opportuno contattare un rabbino tre mesi prima della cerimonia. La fidanzata dovrà assistere ad alcune riunioni con la moglie del rabbino, e verrà purificata prima delle nozze attraverso il “Mikvé”. Con questo termine, indichiamo il patto che avviene tra Dio e la popolazione ebraica. Durante la prima fase, Kiddhushin, d’incentra sul dono dell’anello degli sposi, con la presenza dei due testimoni, della recitazione della formula matrimoniale e sulla recitazione delle consacrazioni. La seconda fase, denominata Nessu’in, è costituita dalla benedizione del vino e della sua libagione.
Infine, il matrimonio musulmano, prevede un contratto verbale o scritto.
La coppia di sposi che si sta per sposare, deve esprimere di fronte a due testimoni, il desiderio di vivere come marito e moglie. L’imam, ovvero la guida spirituale, deve essere incontrato un mese prima delle nozze. Questo tipo di matrimonio viene celebrato in una moschea, o al municipio o nell’abitazione degli sposi.